Riccardo Dalle Grave

Le problematiche psicologiche e sociali che le persone affette da obesità incontrano nella vita di tutti i giorni sono molteplici e, nella maggior parte dei casi, sono la conseguenza dello stigma presente nella nostra società nei confronti di chi ha un peso eccessivo. Lo stigma nasce dalla convinzione diffusa che le persone con obesità  sono pigre, mancanti di autodisciplina e  forza di volontà, nonostante oggi sia ampiamente riconosciuto che l’obesità derivi dalla combinazione complessa di fattori genetici, ambientali e comportamentali e che il peso non sia completamente sotto il controllo dell’individuo.

Alcuni esempi di discriminazione sociale abitualmente subita dai soggetti che hanno una condizione di obesità includono:

  • Essere presi in giro a scuola dai coetanei e dagli insegnanti
  • Essere esclusi dalle attività sportive extrascolastiche
  • Essere discriminati e giudicati meno efficienti nel lavoro
  • Avere maggior difficoltà a trovare un compagno e spesso sposarsi con una persona di classe sociale inferiore
  • Non trovare vestiti alla moda.
  • Ricevere commenti negativi nei confronti del peso e della forma del corpo

Il pregiudizio sociale favorisce lo sviluppo di bassa autostima, immagine corporea negativa, depressione, ansia, stress, disturbi dell’alimentazione, uso improprio di sostanze, comportamenti antisociali,  scarsa qualità delle relazioni interpersonali, danni alla carriera scolastica e/o lavorativa e peggioramento della qualità della vita (vedi Figura 1).

Diapo Stigma obesità

Figura 1. Problemi favoriti dallo stigma nei confronti dell’obesità

 

Numerosi studi hanno anche evidenziato che lo stigma nei confronti dell’obesità, se praticato dai professionisti della salute, può portare le persone in eccesso di peso ad evitare le cure sanitarie e a compromettere l’aderenza al trattamento (vedi Figura 2).

Stigma obesità sanitari

Figura 2. Il ciclo del pregiudizio dei sanitari nei confronti dell’obesità

 

Negli ultimi anni stanno crescendo movimenti impegnati contro lo stigma nei confronti dell’obesità: esempi sono il “National Association to Advance Fat Acceptance” in USA e il “Comitato Italiano per i Diritti delle persone affette da Obesità e disturbi alimentari (CIDO)” in Italia. Sebbene questi movimenti svolgano un ruolo fondamentale nel combattere lo stigma, non è pensabile che ogni persona affetta da obesità difenda i propri diritti impegnandosi in un movimento di questo tipo, cosa che comporta fra l’altro dei rischi che vanno attentamente valutati. In queste scelte, infatti, si è spesso spinti dalla rabbia, che non è un buon fattore motivante soprattutto perché alla lunga può portare a sviluppare disturbi d’ansia e di stress; inoltre, le molte battaglie che una persona rischia di perdere in questa lotta potrebbero portarla a demoralizzarsi e diventare ancora più arrabbiata.

Per la maggior parte delle persone affette da obesità è più ragionevole non lottare contro lo stigma, ma imparare a gestirlo e ad affrontarlo in modo efficace. Di seguito sono riportati alcuni suggerimenti.

  • Smettere di autosvalutarsi e di guardare alle imperfezioni dentro di sé per spiegarsi le critiche che sono fatte nei riguardi del proprio aspetto fisico; cercare di riflettere sul fatto che la discriminazione deriva da stereotipi sbagliati applicati ad un intero segmento della società̀ piuttosto che alla propria personalità.
  • Imparare a rispondere in modo assertivo alle critiche fatte al proprio aspetto fisico (vedi Tabella).
  • Ridurre l’enfasi sull’importanza psicologica e sociale dell’aspetto fisico; gli stereotipi sociali possono influenzare i primi incontri, ma in seguito hanno poco peso nello sviluppo delle relazioni interpersonali.
  • Evitare di fare confronti sull’aspetto fisico con le persone più magre; non sono utili e spesso perpetuano la sensazione di insoddisfazione corporea.  Cercare invece di guardare altri aspetti delle persone come il loro modo di comportarsi, di parlare e di interagire con gli altri. Il peso è solo un aspetto della personalità di un individuo.

 

Tabella. Esempi di risposte assertive da dare quando si ricevono parole offensive per il proprio peso in eccesso

Oh, saresti una ragazza molto carina se solo perdessi un po’ di peso”
R. “Oh, saresti una persona così intelligente se solo non facessi commenti di questo tipo”R. “Io mi piaccio così come sono”
“Non hai bisogno di mangiare ancora”
R. “Hai assolutamente ragione: non ho bisogno di mangiare ancora; semplicemente voglio mangiare ancora”
“Stai aspettando un bambino?”
R. “No, sono solo grassa”R. “No, e tu?”

R. “No. Perché?”

R. “No, ma la notte è ancora giovane”

R. “No, ma sono stanca”

“Sei grassa! Fai un po’ di ginnastica!”
R. “E tu sei rude: che cos’è peggio?”R. “Sì, lo sono”
“Così grassa, sei proprio mascolina”
R. “Sì, qualche volta vengo scambiata per un uomo, e allora?”
“Oh, mi sembra che tu sia ingrassata!”
R. “E allora?”R. “Sì, lo sono”

R. “E’ vero, ma sono felice lo stesso”

“Non mangiare, diventerai ancora più grassa!”
R. “Sono già grassa”
Un bambino chiede: “Perché sei grassa?”
R. “Nel mondo ci sono tutti i tipi di persone. Ci sono persone più grosse e persone più piccole e io sono una delle persone più grosse”
Un bambino dice: “Sei proprio una cicciona”
R. “Sì, e tu sei piccolo”
Un genitore sgrida suo figlio perché ha fatto osservazioni sul vostro peso
R. “Mi scusi, io non ho problemi ad essere grassa”
“Se tu perdessi qualche chilo uscirei con te”
R. “Peccato, non sai cosa perdi”R. “Oh, non c’è problema, io sto cercando qualcuno più sensibile di te”
Il marito: “Ti sei lasciata proprio andare! Sei veramente troppo grassa!”
R. “Mi dispiace che tu non possa amarmi così come sono”
Tratto da Dalle Grave R (1997). Il Peso ragionevole settimana per settimana. Positive Press: Verona

 

Bibliografia

Dalle Grave R (2015). Perdere e mantenere il peso. Un programma di modificazione dello stile di vita basato sulla terapia cognitivo comportamentale. Positive Press:, Verona

Di Pauli D (2016). Where’s Icarus? Stigma based on weight that no one wants to see. A candid answer to “A candid discussion of obesity. Eat Weight Disord, Jun 7.

Papadopoulos S, Brennan L (2015). Correlates of weight stigma in adults with overweight and obesity: A sistematica literature review. Obesity (Silver Spring), 23:1743-60.

Spahlholz J, Baer N, König HH, Riedel-Heller SG, Luck-Sikorski C (2016). Obesity and discrimination – a systematic review and meta-analysis of observational studies. Obes Rev, 17:43-55.